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Approcciare i cani: quando, come e perché.

  • Immagine del redattore: charlottewehrlin
    charlottewehrlin
  • 24 apr 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Quante volte per strada o in area cani o anche in canile avete voluto approcciare un cane estraneo?! E quante volte vi siete resi conto che non dovevate farlo o che lo avete fatto malamente?!

Scommetto che pochissimi si sono resi conto del fastidio manifestato dal cane, a meno che, quest'ultimo, non lo abbia dimostrato palesemente.

Sappiate che non basta che i "cani vi amino" e, spesso, nemmeno che sappiate come si fa.


Vi faccio una premessa: se il cane ha un proprietario, rispettate ciò che vi dice riguardo al suo cane; e ancor di più, rispettate i segnali che il cane vi manda!


Prima di pensare di approcciare un cane, bisognerebbe avere ben in mente nozioni come la prossemica e la comunicazione del cane.

E' ovvio che tali nozioni sono generalizzate e, benché possano essere tenute conto per tutti i cani, deve anche essere tenuto conto dell'individualità del soggetto.

Infatti ogni cane possiede distanze diverse o modificano minimamente la comunicazione in base a caratteristiche personali, di razza o al contesto.




Gli argomenti che andremo a trattare in questo articolo, nello specifico, sono:

- la prossemica

- l'avvicinarsi al cane, come e quando

- toccare il cane, dove e come

- i segnali dati dal cane

- le posizioni assunte dal cane nello spazio




LA PROSSEMICA

E' la disciplina che analizza come un soggetto usa lo spazio che lo circonda.

E' parte integrate della comunicazione non verbale del cane.

Partiamo con lo spiegare la figura di fianco proposta.

Il cane, come l'essere umano, usa lo spazio e da segnali differenti a seconda dell'intimità presente con l'altro soggetto e a seconda della zona che questo occupa nello spazio.

Per zone s'intendono i quattro "cerchi" rappresentati nell'immagine.

Ogni cerchio rappresenta un grado diverso d'intimità, conoscenza ed approccio.

Partiamo dalla zona più esterna, quella pubblica.

Il cane a questa distanza non interagisce e non da segnali alla controparte, ma resta neutra ad osservare l'evolversi della situazione.

Poi c'è la zona sociale: pur non essendo in contatto con persona/cane che sia, danno segnali e assumono posture utili per comprendere le loro intenzioni.

Avvicinandoci verso il centro, troviamo la zona personale dove c'è una conoscenza più diretta, con contatti per prendere informazioni e capire chi si ha di fronte.

Ed è esattamente questa la zona dove ci si viene a trovare quando si vuole approcciare un cane.

Capite bene, quindi, che è un'area fisica e astratta molto personale e che richiede tatto e delicatezza nell'invaderla.

Infine troviamo la zona intima, riservata ai membri della famiglia o del branco.

E' una zona dove è concessa un'enorme fiducia e il cane dimostra di sentirsi tranquillo e a proprio agio.

Spesso e volentieri, è alla ricerca del contatto con gli appartenenti a questa zona.


Datavi questa nozione, andiamo a vedere nel dettaglio, le posture e i segnali dati dal cane a seconda delle situazioni sopra descritte.

Del resto la prossemica è anche come e che spazio il cane occupa nei vari contesti in cui viene a trovarsi.

In questo caso dovremo, ovviamente, immaginarci due situazioni differenti: una in cui il cane si trova al guinzaglio e una in cui si trova libero.

Nel primo caso, sappiate che il "guinzaglio" può falsare l'approccio con il cane.

In che senso?

Semplice, una gestione corretta o scorretta del cane, potrebbe manifestare reazioni differenti del cane in presenza di estranei (perché sì, come gestisci e tieni il cane in conduzione evidenzia il tipo di gestione che tu hai del cane e le risposte che può dare).

Osservate il cane, la postura che assume (rigida o curva o rilassata) e i segnali che manda (che siano vocali o corporali).

Osservate la posizione che tiene, se davanti o dietro al proprietario o accanto allo stesso.

Le stesse osservazioni dovrete farle se il cane è libero, ma in quel caso osserverete il posto che occupa nello spazio (in centro oppure in un angolo, se vi da le spalle o vi tiene d'occhio) etc.


Sono tantissime le cose da osservare, e di certo si fatica a notare tutto e ad assimilare tutto.

E fino ad ora, abbiamo trattato tema cane, senza parlare di quello che dovrebbe fare l'essere umano per avvicinarlo!


A questo punto affrontiamo il discorso: come avvicinarsi al cane e approcciarlo.

Bene o male funziona un po' come l'incontro tra esseri umani; in che senso?!

Se io mi avvicino verso qualcuno in maniera rapida, con una postura rigida, sovrastante e frontalmente, metterò in allarme l'altra persona.

Se, invece, mi avvicino all'altra persona con un movimento più lento e tranquillo con una postura rilassata, l'altra persona non si metterà in allarme.

Così anche per i cani, più o meno.

Il consiglio è quello di avvicinarsi al cane lateralmente e curvando, con un movimento lento ma non indeciso. E soprattutto, senza sovrastare il cane.

Infine, non andrò diretta a toccare il cane, ma gli darò il tempo di annusarmi e stabilire se sono o meno una potenziale minaccia.


Arriviamo al come e dove toccare il cane.

Osservate bene l'immagine sopra, quelli sono i punti che possono essere toccati in un cane sconosciuto...tendenzialmente!

Eh già, perché torna il solito discorso: ogni cane è un soggetto a se e per un qualche motivo potrebbe provare fastidio ad essere toccato in uno di quei punti!


A questo punto, dopo avervi spiegato a grandi linee come funziona l'approccio con un cane e aver ribadito più volte che dovete osservare il cane in questione, vi pongo nuovamente questa domanda.


Siete assolutamente certi che è necessario toccare ogni cane estraneo che si incontra?

 
 
 

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